Quando avevo 16 anni Billy Bragg era fra i miei eroi. Politicamente schierato con la sinistra più progressista ed integerrima, nemico di ogni fascismo, promotore di diritti sociali... Soprattutto autore di canzoni tanto semplici quanto ispirate, folk con attitudine rock, dalle chitarre affilate e dalla voce calda, con quell'accento inglese così "working class". Senza contare i testi, al solito equamente divisi fra pubblico e privato, ma sempre intirisi della stessa coinvolgente passione. Questo disco rappresenta tutto ciò che ho cercato di descrivere a parole e, soprattutto, contiene la bellissima "Levi's Stubbs tears".