Contaminazioni musicali #2 - Musiche bastarde

05.09.2014 09:42

In momenti in cui troppo spesso si evidenzia l'importanza di preservare una presunta e assurda “purezza” di usi, costumi e tradizioni culturali nei confronti di influenze esterne, può essere interessante analizzare ciò che quotidianamente succede nell'arte e più specificatamente nelle musiche del mondo. In musica non è assolutamente possibile scindere, se non in modo strumentale, due concetti quali “tradizione” e “contaminazione”. Basti pensare alla nascita ed evoluzione di molte musiche oggi considerate tradizionali e fortemente rappresentative dell'identità di singoli paesi o culture. La bossanova, ormai paradigma della musica brasiliana, nasce negli anni '40/'50 del secolo scorso dall'unione del samba (ritmo a sua volta direttamente discendente dagli schiavi africani “importati”) con i ritmi sincopati della musica jazz. In Giamaica il reggae, ora universalmente noto come la musica per antonomasia dell'isola, nasce perché ai ritmi autoctoni del calypso e del mento si uniscono suoni e atmosfere della musica nera americana. Cosa sarebbe del tango argentino senza l'influenza su di esso esercitata, fra le altre, dalla musica degli immigrati italiani? Highlife nigeriano, soukous congolese, rai algerino non esisterebbero, almeno nelle forme che conosciamo, senza l'influenza su di essi esercitata da musiche esterne. Molte delle musiche citate sono state avversate alla loro nascita proprio perché “impure”, mentre oggi sono considerate tradizionali ed espressione di identità culturali “forti”, nonché in grado di influenzare altre musiche in un gioco di relazioni e contaminazioni che non è assolutamente possibile fermare, né tanto meno intelligente criticare. Sembra quindi evidente che più ci si apre all'esterno, più ci si rafforza culturalmente, a dispetto di ciò che le propagande di regime, spesso strumentalmente, ci propinano. Del resto, ritornando alle musiche di cui si scriveva poco sopra, esse non sono nate in ambito in ambiti istituzionali o “ufficiali” (scuole, conservatori ecc...), da cui invece sono state avversate: il rai nasce nei bordelli (così come il jazz nordamericano, altra musica “bastarda” per eccellenza, per lungo tempo snobbata dalla critica musicale colta), il tango nei bar malfamati di Buenos Aires, l'hip hop, che oggi influenza, in modo assolutamente eccitante e cangiante la musica che i giovani ballano in tutto il mondo, nasce in strada. Chi pretende di scindere tradizione e contaminazione o, nel migliore dei casi, ignora l'evoluzione delle culture o ha fini in qualche modo poco rispettabili. Comunque è destinato ad essere ridicolizzato dalla storia, sempre.

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Pillole Musicali di Stefano Minola stefabi@hotmail.it